#BONUS 110% OCCHIO AGLI ERRORI ED ALLE #TRUFFE
110% Tutto molto bello. Ma a raccontarla in questo modo si rischia di far passare un messaggio sbagliato e, soprattutto, estremamente pericoloso per i privati cittadini, che si espongono a delle potenziali, pericolosissime #truffe.
L'errore di fondo sta nel considerare che la ristrutturazione della propria abitazione sia "gratis", cioè che il privato possa effettuare i lavori senza pagare nulla. In verità, il privato paga eccome i lavori.
Immaginiamo che la ditta abbia sovrastimato i lavori, allo scopo di far maturare (a proprio favore) un credito d'imposta più alto. Infatti, tanto più è alto l'importo attribuito ai lavori, tanto più è grosso il vantaggio per la ditta che riceve in pagamento il credito.
Che cosa succede in caso di controllo da parte dell'Agenzia delle Entrate? Se la misura o la tipologia di lavori viene contestata e il credito d'imposta viene parzialmente (o totalmente) disconosciuto, il recupero d'imposta è rivolto nei confronti del cittadino. In altri termini, il privato si trova a dover pagare le somme (quei 50.000 euro iniziali del credito d'imposta ceduto alla ditta), maggiorate delle sanzioni e degli interessi.
Non è vero, dunque, che il privato cittadino esegue i lavori "senza pagare". È un messaggio sbagliato. Il privato cittadino "paga" i lavori cedendo il proprio credito d'imposta: con la conseguenza che, qualora tale credito d'imposta venga messo in discussione, per un motivo o per un altro, il cittadino sarà costretto a restituire "monetariamente" quelle somme, con l'aggravio sanzionatorio.